BYTE QUOTIDIANI
SMART E CONNECTED TV DALL’OPPORTUNITA’ SOCIALE ALL’INSIDIA DELL’AUDIENCE: IL NUOVO PARADOSSO PUBBLICITARIO.
Potrebbe darsi che leggendo questo articolo tu possa scoprire per la prima volta che il tuo schermo televisivo appena acquistato già disponga della facoltà di collegarsi ad internet.
Il sogno del rinascimento culturale e sociale, ideale di ogni guru digitale è oggi una realtà che si tocca con mano, anche in Italia.
Smart e Connected Tv sono una realtà tangibile e concreta che significa centinaia di migliaia di pezzi già presenti nelle case degli italiani e dei cittadini Europei tanto che il Commissario Europeo Nelly Kroes ha già chiamato a sé gli Antitrust nazionali per redigere una regolamentazione in merito alla diffusione dei contenuti su questa importante piattaforma.
Fortissima è la spinta di tutti i principali produttori di elettronica di consumo in questa direzione dato che si prevede che la TV del salotto, nell’ambito domestico, sostituirà in pochissimi anni i Personal Computer nella fruizione dei contenuti digitali.
Il motivo di tutto questo è semplice: grazie all’utilizzo di apposite App Televisive, mutuate dall’esperienza mobile degli Smartphone, la comodità e la semplicità di accesso alle informazioni digitali, anche testuali supera tutte le complessità legate all’utilizzo di un Browser regalando all’utente una esperienza di utilizzo semplice e piacevole.
Oltre alle App per la fruizione di film e video on demand il grande focus è sulla distribuzione di contenuti testuali dei grandi quotidiani oltre che a permettere un facile ed immediato accesso ai grandi social network quali Facebook e Twitter in primis.
Ed è proprio qui, nei social network, che si sviluppa il nuovo paradosso pubblicitario: mentre la trasmissione televisiva avviene in video, nei social network si accende e si sviluppa la discussione che immediatamente sottrae preziosa attenzione umana all’audience televisiva.
In pratica l’attenzione del “telespettatore” si divide su due schermi, quello televisivo (che non guarda più ma “ascolta” soltanto) e quello del device (smartphone/tablet) sul quale condivide e commenta in tempo reale i contenuti del programma che sta “guardando” in Tv.
Tutta questa attività sociale alimenta quotidianamente accese discussioni su Facebook e genera i “Trending Topics” di Twitter sui quali i rispettivi network basano le proprie entrate pubblicitarie peraltro in forte controtendenza positiva.
Per dirla in breve i Social Network incassano rilevanti ricavi pubblicitari “scippando” audience e contenuti rispetto ai principali broadcaster televisivi sempre più in crisi di ascolti e soprattutto di fatturato.
E’ quindi questo il paradosso è quello su cui si confronteranno presto i tre nuovi attori di questo scenario: Broadcaster, Pubblicitari, e Social Network e siamo sicuri che sarà una battaglia senza esclusione di colpi con in palio un ricco mercato di miliardi di euro di Pubblicità: noi iniziamo ad analizzare il fenomeno parlandone con i protagonisti del settore.
La conversazione su questo argomento continua in rete con alcuni video che approfondiscono l’argomento con alcuni protagonisti del mercato: il primo insieme a Salvatore Paparelli Amministratore Delegato di Sony Italia.
Buoni Bytes a tutti.