Mi ha fatto molto riflettere il post di Paola Bonomo che mette in luce uno dei grandi problemi della rete di oggi: la sua elite è troppo elitaria e non riesce a trasmettere i valori innovativi che la contraddistinguono ad una ampia fetta di pubblico che risulta invece ancora e comunque molto più influenzata dalla Tv Mainstream.

Sul post si è creata una interessante discussione su Friendfeed che ovviamente trova detrattori e sostenitori della tesi in oggetto.

Personalmente trovo tanta verità nelle parole di Paola e specialmente nella splendida frase “We’re geeks, we like geeky stuff” nella quale mi sento un pò coinvolto pure io.

Forse dovremmo uscire un pò di più dalle nostre cricche digitali e cominciare a scendere veramente in mezzo alla gente, che alla fine sono loro che la rete la fanno veramente.

Magari eviteremmo che solo con qualche mail gratis e qualche nuova funzione di condivisione nel social network di turno non si trasmettano ( o peggio ancora si annullino) quelli che sono veri valori di una vera convivenza digitale.

8 Risposte

  1. Gianni Lombardi

    Nel giudicare l’attività e gli effetti delle elite, non bisogna dimenticare il principio di Pareto, o principio 80/20. La maggioranza degli effetti viene originato da una piccola percentuale di cause.
    bisogna inoltre aggiungere una cosa che riguarda la tv ma anche alcuni aspetti di Internet: quando si cerca la massima popolarità possibile bisogna spesso andare al minimo comune denominatore. Gli interessi “alti” di ognuno di noi sono molto verticali: chi si interessa di musica di un certo periodo, chi di arte, chi di cinema amando particolari registi, eccetera. Gli argomenti che possono attrarre l’interesse di tutti sono invece o “bassi” o molto orizzontali: alimentazione, salute ma anche sesso, cronaca nera.
    Questo è il motivo per cui spesso sembra che “Il popolo” si interessi di argomenti volgari, mentre l’elite si interessa di cose alte.

    In realtà spesso le elite sono sotto-insiemi del popolo.

  2. micheleficara

    Efficace osservazione Gianni, peró l’elite a mio avviso ha mancato proprio in questo, cioè nel sapere “democratizzare” la rete magari banalizzandola ma al fine di trasferire una giusta percezione a chiunque …

  3. Gianni Lombardi

    È comunque un po’ presto per parlare di fallimento della “democratizzazione” della rete. L’ostacolo principale per l’accesso alla rete è economico e culturale. Occorre essere istruiti e saper usare il computer, come pre-requisito per l’accesso a Internet.

    In Italia, ad esempio, almeno il 60% dei cittadini NON è in queste condizioni. È un problema che non dipende dalla rete ma dalla politica.

  4. micheleficara

    mah … guarda io non sarei così sicuro che la “digitalizzazione democratica” passerà per i Pc, credo invece che passerà per il mobile ed in questo ambito gli italiani non li batte nessuno …

    🙂

  5. galatea

    io sono ovviamente favorevole alla diffusione massima delle tecniche e delle conoscenze per entrare in rete e sfruttare tutte le potenzialità. Anche se poi sono un po’ scettica sul fatto che questo spingerà automaticamente le persone ad andare a cercare contenuti più “alti” in rete. Ho l’impressione che la maggioranza continuerà allegramente ad usare la rete per cercare gossip su Belen, e coloro che la useranno consapevolmente sono destinati a rimanere una élite abbastanza ristretta. Credo che questa sia una regola a cui nemmeno internet si possa sottrarre. Comunque mi hai dato l’ispirazione per un post sul mio blog: http://ilnuovomondodigalatea.wordpress.com/2010/12/13/la-maggioranza-degli-uomini-e-cretina-anche-con-internet/

  6. micheleficara

    felice di averti ispirato, è già un (ottimo) risultato e complimenti per il bellissimo post che hai scritto con il cuore …

  7. Madeline Petty

    Efficace osservazione Gianni, peró l’elite a mio avviso ha mancato proprio in questo, cioè nel sapere “democratizzare” la rete magari banalizzandola ma al fine di trasferire una giusta percezione a chiunque …