LETTERA APERTA AL GOVERNO SUI CONTENUTI E I DIRITTI DIGITALI

RAI 3 NEAPOLIS HA PARLATO DELLA LETTERA APERTA SUL TAVOLO ANTIPIRATERIA
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Come Presidente di Assodigitale sono uno dei firmatari e promotori della “Lettera aperta al Ministro Sandro Bondi e al Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri Mauro Masi”.

Ho aderito a questa importante iniziativa, grazie all’interessamento degli amici avvocati Guido Scorza ed Ernesto Belisario , che ritengo fondamentale per fare la chiarezza indispensabile onde avviare in Italia una corretta politica a livello di contenuti digitali.

Abbiamo appena iniziato ma i risultati, come questo video andato in onda oggi sul Tg di Rai 3 Neapoilis, ne sono una incoraggiante dimostrazione.

Presto nuovi aggiornamenti su queste pagine.

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QUESTO IL TESTO UFFICIALE DELLA LETTERA APERTA:

On. Sandro Bondi
Ministro per i beni e le attività culturali
e
Prof. Mauro Masi
Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Nelle scorse settimane si è appreso dagli organi di stampa che sarebbe stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri d’intesa con il Ministero per i Beni e le Attività culturali un Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale del quale faranno parte oltre al Segretario Generale della Presidenza del Consiglio che lo coordinerà, il Capo gabinetto del Ministero per i beni e le attività culturali, il Presidente della Siae, i rappresentanti dei dicasteri coinvolti e due esperti del settore che verranno nominati a breve.
La cultura nella Società dell’Informazione costituisce, tuttavia, evidentemente un bene comune e la circolazione del patrimonio culturale rappresenta pertanto un tema in relazione al quale si confrontano ed intersecano inevitabilmente interessi e diritti di soggetti diversi: utenti e consumatori, internet services provider, intermediari della comunicazione, artisti e fornitori di contenuti.

In tale contesto, desta preoccupazione la circostanza che nell’istituire il citato Comitato tecnico si sia ritenuto di non coinvolgere sin dall’inizio ed in modo strutturato e permanente i rappresentanti delle numerose categorie interessate e si sia scelto di affrontare il delicato tema della cultura nella società dell’informazione nella limitata e limitante prospettiva della lotta alla pirateria che costituisce, evidentemente, solo un fenomeno derivato rispetto alla più complessa problematica della regolamentazione del mercato culturale digitale e multimediale.

Analoghe perplessità solleva l’idea – se non addirittura l’auspicio – di orientare l’attività del Comitato alla produzione di disegni di legge volti al recepimento nel nostro Paese della soluzione francese della lotta alla pirateria audiovisiva.

Tale soluzione – in contrasto con il principio, sancito il 24 settembre 2008 dal Parlamento Europeo con 573 voti contro 74 e ribadito dalla Commissione il 6 ottobre, secondo il quale “nessuna restrizione può essere imposta ai diritti ed alle libertà fondamentali degli utenti finali, senza la preventiva autorizzazione delle autorità giudiziarie, segnatamente in accordo con l’Art. 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE sulla libertà di espressione e d’informazione” – infatti, non appare fondata su un adeguato bilanciamento dei contrapposti interessi e sembra porre la tutela dei diritti d’autore su di un piano sovra-ordinato rispetto ad altri diritti e libertà fondamentali del cittadino quali quello alla privacy ed all’accesso all’informazione ed all’utilizzo delle risorse informatiche e telematiche che sono destinate a divenire, tra l’altro, il canale di comunicazione privilegiato tra cittadino e pubblica amministrazione e, dunque, strumento ineliminabile per l’esercizio di un ampia gamma di diritti civili e politici.

Occorre, d’altro canto, rilevare che lo stesso Governo francese, pur pervenendo alla non condivisibile citata conclusione, ha, a suo tempo, affrontato il problema della lotta alla pirateria digitale in uno con quello dell’incentivazione del mercato legale di contenuti digitali, apparendo, evidente, che le due questioni non possono essere affrontate disgiuntamente.

Contestualmente al tema della pirateria occorre, infatti, farsi carico di risolvere la questione della scarsa accessibilità del patrimonio culturale attraverso le risorse telematiche.

Le nuove tecnologie, infatti, consentirebbero una massimizzazione della circolazione di tale patrimonio che, tuttavia, resistenze culturali ed economiche da parte dell’industria dei contenuti audiovisivi, un quadro normativo inadeguato e la pressoché totale mancanza di una seria politica dell’innovazione hanno, sin qui, lasciato allo stadio di semplice aspirazione o tendenza.

Alla luce delle considerazioni che precedono ed in ragione dell’importanza e centralità del tema sul quale l’attività del comitato tecnico andrà ad incidere, i firmatari chiedono di aprire formalmente il tavolo ed i lavori del comitato alla partecipazione permanente e strutturata di rappresentanti di tutte le categoria coinvolte.

La cultura è il più prezioso tra i beni comuni.

Distinti saluti,

Adiconsum

AIIP

Altroconsumo

Assodigitale

Assoprovider

Centro NEXA su Internet e Società del Politecnico di Torino

Istituto per le politiche dell’innovazione

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