Televoluti, teleconnessi e teleoracoli
La televisione sfida il nuovo telespettatore che non si accontenta più di essere solo intrattenuto da procaci ed avvenenti veline senza anima.
La televoluzione è qualcosa di più profondo, qualcosa che sta mutando silenziosamente tutti i connotati del mezzo televisivo per come l’abbiamo sempre identificato ed immaginato.
La scatola magica apre un nuovo scenario fatto di suggestioni nuove ed intriganti che per la prima volta rendono il telespettatore un nuovo soggetto attivo e pensante.
Finisce l’era della passività soporifera tanto cara ai pubblicitari di antica estrazione per entrare tumultuosamente nell’era della teleconnessione, dove il telespettatore deve essere ingaggiato profondamente.
Ecco che lo schermo televisivo non sarà mai più solo un confuso carosello di immagini ma inizia a popolarsi di applicazioni digitali ed interattive che il telespettatore sceglierà in base alle sue esigenze.
La televoluzione renderà lo schermo piatto del soggiorno, centro del focolaio domestico, il nuovo teleoracolo al quale rivolgersi per avere le risposte alle nostre domande più semplici.
Basterà interrogare la nuova televisione connessa al mondo esterno per sapere che tempo farà, se c’è traffico prima di partire, se il nostro prodotto preferito è in svendita e per fare la videoconferenza a tutto schermo con la nonna di turno.
E tutto questo quando lo vorremo noi non più teledipendenti dall’arcaico palinsesto ricordo ormai di un passato quanto mai remoto ed irripetibile.
La nostra teleconnessione televisiva darà un nuovo sapore alla vita domestica e ci farà sentire meno soli, più informati, decisamente molto più al centro del mondo.
Rappresenterà un immenso caleidoscopio di emozioni dal quale fluirà la nuova via alla digitalizzazione familiare.
Buona vita quindi a tutti i pubblicitari che sapranno cogliere e catalizzare proficuamente questa incredibile opportunità che darà nuova linfa ai brand chiusi da troppo tempo dentro i loro asfittici spot.
E la cosa divertente è che questo sta già accadendo, proprio sotto i nostri occhi e dentro i nostri teleschermi.
Michele Ficara Manganelli