LA FESTA DEI PIRATI A ROMA, UN MOMENTO PER RIFLETTERE SUL DIRITTO ALLA CULTURA E SULL’OBSOLESCENZA DEL COPYRIGHT

Festa pirata roma

QUI LE FOTO DELLA FESTA PIRATA DI ROMA SU FLICKR

Negli ultimi giorni ero a Roma per partecipare come Relatore al convegno dei Social Media organizzato dal Forum della Comunicazione dell’amico Francesco Cataldi e mai avrei immaginato dove sarei finito …

La colpa è tutta di Guido Scorza che alla mia richiesta di suggerirmi qualche gozzoviglio digital-internettiano mi rispose “ma perché non andiamo alla festa dei pirati” ?

Pirati? Ma perché esiste ancora la razza dei pirati su internet? … e poi che piratano tali soggetti ?

Boh preso da grande curiosità mi lasciai trascinare da Guido dentro fino in fondo all’antro dei pirati …

Il luogo era freddissimo, quasi gelido ed ovunque tappezzato da teschi neri … ma poi alla fine mi ha riscaldato il cuore …

Pensavo già che se non fossi arrivato con un hard disk zeppo di file piratati da fare invidia (all’anch’esso amico) Davide Rossi di Univideo, star del cyberspazio (dio che parola vecchia) in questi duri giorni per l’internet nazionale, probabilmente non mi avrebbero fatto entrare… anzi probabilmente avrei anche subito pene corporali …

Invece è stato incredibile incontrare persone come Athos Gualazzi del Partito Pirata, Luca Neri (autore del famoso libro la baia dei pirati),e gli avvocati difensori dei pirati incatenati Paolo Micozzi e Carlo Blegnino, tutti universalmente accomunati da un incredibile amore per il digitale.

DISCLAIMER: in questo post non entrerò nel merito di chi abbia torto o ragione nel condividere in rete materiale audiovisivo, e della legislazione attuale e futura ad esso connessa, di questo ne parleremo prossimamente e più diffusamente prossimamente …

L’aspetto che invece vorrei analizzare e che mi ha colpito profondamente l’anima riguarda lo spirito digitale dei pirati …

La domanda sorge spontanea, siccome questi signori non ci guadagnano una lira da questo tipo di attività, ma chi glielo fa fare a queste migliaia di persone di passare giornate intere a preparare file audiovisivi da condividere in rete?

E la risposta che arriva come un calcio negli stinchi è incredibile: la passione per la cultura, una cultura che spesso viene asservita alle logiche di potere economico, piuttosto che a quelle sancite nelle costituzioni di tanti paesi europei come l’italia …

I pirati che ho conosciuto non sono quelli che copiano i film di prima visione, i cosiddetti screener, ma gente che impazzisce per completare la collezione degli imperdibili film di tòtò o di franco e ciccio et simila …

Gente che setaccia i cestoni degli ipermercati alla ricerca di una edizione vecchissima ma oramai fuori catalogo di un dvd per poterla riportare on line a disposizione di tutti in ossequio al concetto della coda lunga …

E sai poi che succede, che appena il dvd “piratato” inizia a girare online, la gente si accorge che esiste un bel prodotto e le vendite decollano, si proprio quelle: le vendite dei prodotti “legali”

Questi pirati (forse) stanno facendo un favore all’industria dell’audiovisivo (anche digitale) e comunque l’industria vuole distruggerli … io ci rifletterei un attimo su questo …

Credo che sia doveroso riflettere (almeno per un attimo) sulla incondizionata passione che questi “pirati” mettono nella preservazione della cultura digitale a dispetto delle (spesso deliranti) logiche di mercato … è come se una sorta di coscienza collettiva dettasse nuove regole ad un mercato dell’audiovisivo impazzito (e sempre più agonizzante) che stà ricadendo su se stesso e suoi sui errori.

Sono un uomo di business lo ammetto, ma proprio per questo mi chiedo perchè non sia possibile fare incontrare i due estremi, pirati ed industria, per provare a concertare un nuovo sistema di produrr e distribuire contenuti digitali in rete

E la gente normale che fa ?

Entra nell’isola del tesoro, dei pirati, e scarica di tutto, ma poi se veramente gli piace compra i dvd  ed i cd originali, ma solo di quello che merita veramente, la fuffa viene cancellata … inesorabilmente …

Anche di questo bisogna tenere conto … e non poco !

Giusto?