In effetti era già qualche giorno che ci pensavo, ma complici le vacanze romane dopo la prestigiosa presentazione alla Camera dei Deputati del libro fuga da Facebook di Marco Camisani Calzolari, non avevo avuto ancora tempo di scrivere qualcosa in merito.
Adotto quindi in toto la riflessione fatta da Marco Zamperini pochi minuti fa su Facebook e mi pongo la stessa domanda che vedete nell’immagine.
Ho aderito con piacere, pagando miei 180 euro, alla pagina acquistata sul corriere qualche anno fa per lanciare il progetto Agenda Digitale che doveva essere super partes e fungere da pungolo per la politica TUTTA e NON diventare parte di essa.
Ora mi stupisce non poco vedere degli amici di tante battaglie digitali fare una sortita nel fortino di Matteo Renzi, che pur stimandolo come innovatore (vedi la mia video intervista) é comunque un rappresentante di una parte politica in gioco.
Non grido (per ora) al tradimento del Manifesto di Agenda Digitale, ma vorrei capire meglio e perché schierarsi per uno dei contendenti, quando il ruolo di un vero innovatore digitale é quello di stare al di sopra delle parti per ottenere il bene comune.
La discussione é aperta.