In questo breve ma eloquente video realizzato da Televisionet si può cogliere l’essenza di quella che è stata l’essenza di una giornata importantissima per la Seconda Repubblica (Digitale) Italiana:

QUI ALCUNE FOTO DEL CONVEGNO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Il convegno alla Camera dei Deputati organizzato insieme agli amici dell’Istituto per le Politiche dell’Innovazione  è stato sicuramente un successo nazionale (come confermato dal telegramma inviato dalla Presidenza della Repubblica Italiana e che ha avuto il patrocinio di Camera e Senato) nell’affermare la consapevolezza e la voglia di digitale in Italia sopratutto in relazione alla libera ma legale fruizione dei contenuti digitali e del diritto d’autore digitale.

Purtroppo però non tutto sembra andare per il verso giusto e quindi rilancio con piacere il post di Guido Scorza, Presidente dell’Istituto per le Politiche dell’Innovazione dove ci informa del nuovo Il testo del disegno di legge (appena pubblicato da Altroconsumo) che invece ci riporta indietro di decenni nella normativa per il nuovo diritto d’autore digitale.

Cito testualmente (e con piacere) dal Blog di Guido Scorza quanto segue:

“Il testo del disegno di legge appena pubblicato da Altroconsumo contrappone, infatti, al clima di fermento e rivoluzione culturale che si registra in ogni bit della Rete una delle più brutte prove di incapacità di cogliere il senso del cambiamento da parte della nomenklatura tradiziale del vecchio mondo della proprietà intellettuale.

E’ un disegno di legge scritto male, privo di qualsivoglia coerenza con il quadro normativo comunitario, denso di contraddizioni (si richiama il necessario rispetto della disciplina sul commercio elettronico salvo poi dimenticarsene imponendo anacronistici obblighi di controllo in capo ai prestatori dei servizi della società dell’informazione) e, soprattutto, liberticida rispetto ad ogni forma di creatività culturale.

Ora non c’è più alcun dubbio: la volontà di chi ha sin qui governato – forte di un anacronistico monopolio legale – il mercato dell’intermediazione dei diritti d’autore è quella di riprodurre il medesimo schema anche nelle dinamiche di circolazione digitale del patrimonio culturale quasi che nell’ultimo mezzo secolo (dal 1941 ad oggi) non sia cambiato nulla…”

Personalmente ritengo che sia giusto quindi iniziare ad interrogarsi concretamente sullo sviluppo futuro dell’ecosistema digitale italiano in vista, sopratutto in attesa di leggere sul Blog di Guido Scorza quali potranno essere le conseguenze reali di questo nuovo disegno di legge (al momento) ancora troppo discutibile …

Stay Tuned …

2 Risposte

  1. Renzo Provedel

    Ho letto la proposta di legge. Se il tema è importante allora lo si discuta in Parlamento e non lo si imponga con un decreto legge.

    Tutto il mondo dibatte il tema dei diritti d’autore, ha prodotto alcune pregevoli soluzioni come i creative commons ma è ancora in alto mare per una regolamentazione generale perchè bilanciare i giusti interessi di chi produce “opere dell’ingegno” e la libera circolazione sulla rete non è davvero facile.

    Ci sta provando Chiariglione che consiglio a tutti di leggere. (http://www.chiariglione.org/)

    Le tentazioni di “regolare” il popolo della rete approffittando di questa legge o altre similari è certamente forte da parte del “potere”. Sinistra e destra hanno lo stesso approccio: ridurre le libertà in rete (vedasi anche proposte prodi-Levi, reiterazione della proposta Levi e così via).

    Ora qualche commento sulla proposta di legge…ma chi l’ha scritta ?
    1. Piattaforme telematiche …per legge, o incentivate dalla legge. Perchè ? I nostri soldi per chi e per fare che cosa ? Non è chiaro, anzi è molto chiaro. Non voglio avviare dibattiti ideologici per cui faccio una sola domanda: chi altri al mondo propone o realizza questa idea ?
    2. Decreto legge: follia. E’ evidente che si legifera sulla rete senza coinvolgere i cittadini che usano la rete. Nulla è cambiato. Nessuna partecipazione di nessun tipo. Che noia questi cittadini che vogliono dire la loro !
    3. Controllo, controllo, “norme imperative”, sanzioni pecuniarie e penali e che altro ? introduciamo la tortura ? Medio EVO.

    L’elaborazione culturale e tecnica di questa proposta non meriterebbe alcun commento: è trash. Posso sapere chi l’ha elaborata. Sono pronto ad un confronto diretto. Il buon senso vince sempre…o quasi !!