SESSO SICURO PRESERVATIVI E VIBRATORI DA PASSEGGIO ALLA FESTA DUREX da te.

Disclaimer: la Durex non mi paga per scrivere questo post nè in denaro nè (tantomeno) in merce, quindi tutto quello che dirò di seguito è assolutamente spontaneo.

Un pò come fà Mentana a Matrix ho deciso che il venerdì, pur rimanendo nei temi che ispirano questo Blog , parlerò di cose apparentemente futili e simpatiche per uscire un pò dagli schemi business oriented ed avviarci piacevolmente verso il Week-End.

Inauguro quindi questa serie di post con Durex.

Ieri sera, come altre centinaia di persone, ho partecipato all’Happy Hour nel Temporary Store della Durex a Milano, organizzato e promosso tramite la viralità comunicazionale di Facebook.

Il negozio era stracolmo di persone e la cosa che mi ha colpito maggiormente è la quantità di ragazze (donne) anche minorenni accalcarsi per avere il proprio preservativo omaggio/ricordo della serata, dimostrando una maturità e consapevolezza sui temi della prevenzione e contraccezzione decisamente fuori del comune.

Ma la cosa che (da comunicatore analogico digitalizzato) mi ha colpito professionalmente è vedere il risultato della campagna di rebranding si un marchio come Durex che in uno stato calvinista e vaticanizzato come l’Italia è riuscito a trasformare degli oggetti come preservativi (aka goldoni), stimolattori genitali (aka vibratori) e Gel (aka lubrificanti anali e vaginali) in simpatici gadgets utili per animare piacevolmente la (spesso noiosa e monotona) vita di coppia.

L’operazione è stata sicuramente vincente ed efficace e la spontanea naturalezza con tutti i visitatori hanno interagito con i prodotti esposti in bella vista nel negozio mi ha veramente lasciato perplesso se penso ai (lontani) tempi del militare dove per comprare un preservativo in farmacia ci si vergognava come ladri.

Ma non solo, grazie alla viralizzazione della partecipazione su Facebook, centinaia di persone ci ha messo la “faccia” e questo denota ormai un cambiamento nei costumi sociali che non può non fare riflettere a fondo.

Durex ha a mio avviso un grande primato, quello di avere reinterpretato simpaticamente e con (auto) ironia un prodotto difficilissimo da “comunicare” e con delle implicazioni sociali, come la lotta all’aids, spesso abusate dai mass media.

Esperimento riuscito quindi, brava Durex.

Per chi fosse curioso di sapere cosa si è perso ecco QUI le foto della serata.

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