pirate bay

PI: The Pirate Bay si è venduta.

Direi proprio che come al solito, Punto Informatico, nel link qui sopra, riassume fedelmente la storia recente della Baia dei Pirati – The Pirate Bay.

Adesso che i ragazzetti diventeranno politici (navigati) i soldini fanno comodo eccome e ci scommetto che in qualche modo sistemeranno anche le pendenze legali relative alla recente condanna.

La cosa divertente è che la vicenda di The Pirate Bay sembra la copia assoluta della vicenda di Kazaa, di tanti anni fà, quella che fatto ricchi i loro fondatori Niklas Zennstrom e Janus Friis con i cui soldi hanno poi fondato Skype poi rifilata ad Ebay per circa 4 miliardi di dollari, che poi si è trovata a doverla svalutare per circa il 50% … insomma una bella storia di pacchi e contropacchi alla napoletana che riassume come (spesso) l’innovazione digitale è fatta sulle spalle degli utenti

Sì alla fine hanno (veramente) vinto i ragazzetti svegli e di buona famiglia che dopo averle provate tutte ed essere poi stati bacchettati (definitivamente) dalla Giustizia (forse anche un pò ingiusta ma ahimè il mondo gira così) capiscono che è meglio incassare e scappare lasciando dietro di sè un disastro grande un mondo e non avendo prodotto nulla di utile per la rete e per i suoi operatori commerciali.

La solita “storiella” spesso spacciata per “innovazione” ma che alla fine si conclude (nuovamente) in un costoso e controproducente “nulla di fatto”.

E’ questa l’innovazione che non mi piace, della serie un’altra buona occasione persa …

Del resto i pirati rubano tesori (degli altri però) … non lo sapevate ?

5 Risposte

  1. Giorgio Marandola

    E’ una vergogna!! Una vergogna..!! Era nato un movimento intorno a TPB.. ed addirittura dei partiti politici!
    E’ assurdo !!

  2. micheleficara

    appunto … Adesso che entrano in politica hanno bisogno di soldini … e di rigare dritto …

    i pirati che diventano corsari, ovvero come nell’impero inglese i corsari sono i pirati ufficiali al soldo dei potenti …

    come vedi la storia si ripete …

    🙂

  3. Paolo

    Davvero non sono daccordo Michele e sinceramente penso intanto che la Global Gaming Factory abbia fatto un gran bell’affare. Ora è chiaro che non si può sostenere a lungo termine un progetto totalmente e dichiaratamente illegale. Sarebbe assurdo, no? Ma da qui a dire che i vari Kazaa, Napster e Pirate Bay non hanno “prodotto nulla di utile per la rete” mi sembra che ce ne corra. Ti viene in mente qualcosa di più “disruptive” emerso negli ultimi 10 anni? A me no. Anche grazie a realtà come queste un intero settore, superato lo shock, forse ora comincia a muoversi nella giusta direzione. Da Pirate Bay a Spotibay: http://www.spotibay.org/ … a me sembra un bel passo avanti…

  4. micheleficara

    è proprio questo il punto … è disruptive .. ok

    … e chissenefrga !!!!

    ma qui su internet sono tutti così ricchi e geek da cazzeggiare a livello mondiale senza produrre una lira di utile neanche sotto tortura … ?

    o il giochino è rompere invece le palle a chi fa business per poi farsi chiudere a caro prezzo …

    … sai come si chiama questa pratica ?

    🙂

  5. Paolo

    Ok, ora ho capito, quel “nulla di utile” era da intendersi in senso letterale 😉 Per come la vedo io un progetto Web può diventare un business serio solo se è “disruptive” e quindi si, deve necessariamente rompere un pò le palle ai vecchi parrucconi.

    Nel post però tu parlavi di “innovazione”. Beh se l’innovazione fosse legata solo ad obiettivi di business, credo che saremmo ancora femi alla clava…

    Questi ragazzotti svedesi hanno portato avanti un loro ideale, seminando il panico nel mondo dei parrucconi, non hanno fatto utili, anzi, hanno fatto perdere un sacco di soldi alle case discografiche ed ora si ritrovano con qualche milione in tasca e con una schiera di fan pronti a mandarli in parlamento. A me sembra tutto bellssimo, anche se non condivido assolutamente il loro approccio 😀