Il treno deragliato a milano nel giardino di una abitazione civile

Treno vuoto deraglia a Milano: nessun ferito. Disagi e ritardi alla rete ferroviaria – Adnkronos Lombardia.

Ieri sera è successo un nuovo incidente ferroviario che poteva tramutarsi in una (vera) tragedia, ma fortunatamente, a parte l’aspetto coreografico, non ha fatto morti ma solo tanto spavento.

La cosa interessante, e sulla quale vorrei aprire un dibattito, è la modalità in cui la notizia è stata diffusa sui social media e sulla stampa mainstream nazionale.

Qui trovate la discussione su Friendfeed aperta da Massimo Mantellini che cita un post di Roberto Venturini che ha aperto un thread molto interessante.

Pensando invece alla stampa mainstream nessun titolone sulla home page di repubblica ma solo una galleria fotografica FATTA CON LE FOTO DEGLI UTENTI COMUNI UGC.

Interessante notare come la stampa mainstram in assenza di morti e feriti e nonostante la spettacolarità delle immagini, dia pochissimo risalto alla vicenda a mio avviso estremamente preoccupante in relazione allo stato di sicurezza delle ferrovie che attraversano le nostre città.

E’ anche interessante notare come la velocità dei social media e dei loro abitanti tenda di più a fare a gara a chi arriva prima a dare la notizia, cercando dolo l’aspetto spettacolare e rilanciando informazioni non sempre verificate.

A mio avviso tra i due litiganti nessuno gode.

Credo che per il futuro la velocita di informazione del web (affinchè non si generi nelle masse un senso generale di inaffidabilità delle notizie) dovrà essere mediata dall’accuratezza e dalla verifica delle fonti di una vera redazione giornalistica: chi riuscirà a fare davvero ciò (probabilmente) avrà buone possibilità di fare informazione tempestiva e nel contempo verificata nell’era del web 2.o

E magari eviteremo per il futuro anche un mercimonio dei contenuti (generati dagli utenti e NON retribuiti) come QUESTO.

11 Risposte

  1. Roberto Felter

    quello che penso l’ho scritto qui:
    http://blog.felter.it/2009/09/le-notizie-dai-social-network-e-la-verifica-delle-fonti.html

    Non mi è sembrata tanto una corsa a dare per primi la notizia, più che altro ho visto da parte di alcuni, (meno di quelli che pensavo) una estrema fiducia nei propri contatti.
    Se l’ha scritto lui, io mi fido.
    L’esempio lampante è stato quello di chi era iscritto a Valentinasole80, che è stata la prima a scrivere su twitter (dopotutto lo aveva in giardino il treno).
    Queste persone, conoscendo valentina, hanno rilanciato il suo twitt con la massima fiducia.
    Gli altri, che i twitt di Valentina non potevano leggerli in quanto riservati, hanno messo in discussione ciò che scriveva.
    Credo che siamo più avanti di quanto crediamo. Speriamo di non perderci per strada.

  2. narco pierani

    … e intanto sto partendo da Milano Centrale con un Freccia Rossa per Firenze con 45 minuti di ritardo, alcuni annunci non ben comprensibili in stazione facevano riferimento allo “svio odierno tra milano lambrate e milano centrale” svio che ?!?!? la gente ovviamente non capiva, ma non era solo il mio treno ad essere in ritardo …

  3. catepol

    come dicevo da @felter poco fa (copioeincollo il mio commento, perdonatemi):

    La trasmissione di un fatto che accade ad uno dei nostri contatti è una delle grandi possibilità di twitter e non si discute che se non ci fosse stato il messaggio di valentinasole80 e di @alberto mi sembra, non ci saremmo allertati. Primo problema: come ben evidenzi anche tu segnali un retwit (accont di valentina lucchettato). Per cui, me compresa, abbiamo rilanciato un messaggio non visto per forza di cose in prima persona. Poi tutti a chiedere altre notizie in merito da chi c’era o poteva avvicinarsi per capire.

    Io ad un certo punto in mezzo ai retwit ho cominciato a leggere “Opinioni personali” del tipo “I media come al solito arrivano tardi”, “Le notizie oramai passano prima su twitter”, cose così. E io lì a refreshare il search di twitter con combinazioni diverse per capire se c’erano altre informazioni oltre quelle di valentina (che apprenderemo solo dopo, le è entrato un vagone nel giardino). Solo un altro paio di info.

    Che non permettevano a nessuno di noi di rilanciare un dettaglio in più in merito, solo di divulgare con RT e nome di chi aveva twittato.

    Timeline invasa da chi, senza aggiungere nulla, continuava a dire “Possibile che il corriere, i media non diano notizie, è passata un’ora, è passata mezz’ora…”

    Discussioni in merito. Io dal canto mio che provavo a incrociare conversazioni e retwit (anche su Friendfeed per capire se la prima fonte avesse aggiunto dettagli, anche se non li potevo leggere direttamamente, qualcuno che mi ha anche confermato, guarda che chi twitta è là sul posto ecc.)

    Fino a che alfredo non ha dato la notizia uffiiciale, devo ammettere che dubitavo. Ma non perchè alfredo, giornalista, è più affidabile di valentina. Anche se, io alfredo lo conosco di persona come amico e come giornalista. Valentina no. Per cui su Alfredo (ma anche, per dire, gente tipo auro o altri che abitando vicino sono andati a verificare, sono per me più “affidabili” di chi non conosco, perchè fanno parte della mia rete di relazioni, perchè ho già verificato con l’esperienza e le conversazioni precedenti la loro affidabilità nel divulgare qualcosa che accade loro).

    Ciò non toglie il valore di quei Twit iniziali.

    Però, io per prima, a dire che facciamo comunicazione dal basso, che arriviamo per primi, che i media tradizionali non servono più a niente perchè ci siamo noi con twitter…bè ci andrei con molta cautela. (ma poi magari spiego meglio tutto ciò in un post, se riesco)

  4. micheleficara

    brava catepol … qui mi sembra che la cura (i social media) siano peggio della malattia (stampa mainstream) …

    o forse è stato solo un eccesso di zelo di alcuni in cerca di visibilità o capaci solo di contestare invece di costruire ?

    Im “media” stat virtus … si diceva una volta

  5. Rudy Bandiera

    Personalmente preferisco una notizia “intera” arrivata dopo un’ora ma priva di personalizzazioni piuttosto che il marasma assoluto che si genera perché molti utenti si sentono più professionali di quanto non siano.
    Detto questo credo che la chiave di volta del post sia “A mio avviso tra i due litiganti nessuno gode” visto che i media meessi a confronto non sono confrontabili in quanto sono diversi e paralleli.
    E’ innegabile che a causa dell’immenso bacino di contenuti che gli utenti producono, vi sia il rischio di trovare quantità immani di amenità senza senso, ma secondo lo stesso principio statistico è molto probabile incontrare gente preparata che riesce ad approfondire qualunque argomento, di conseguenza i media citati sono complementari e si alimentano a vicenda.

  6. Claudio Gagliardini

    Il vero problema, secondo me, è che siamo ormai entrati (da un paio di generazioni almeno) nell’ordine di idee che tutto quello che non passa per i media tradizionali non ha valore o non è accaduto veramente. E’ per questo che si parla dello strapotere dei media in politica, ad esempio, perché è sufficiente controllare le principali fonti di informazione per affermare qualunque genere di cosa e avere credibilità.
    Ora, nello specifico, credo davvero che il web 2.0 con i suoi strumenti sia il mezzo ideale per la diffusione in tempo reale di notizie su accadimenti come quello di cui stiamo parlando; è chiaro che la veridicità e l’esattezza dei Tweet deve essere accuratamente verificata e che le dinamiche del RT e della condivisione non agevolano affatto questo compito, ma è anche vero che chi non è in grado di fare verifiche di persona (perché si trova dall’altra parte dell’Italia, ad esempio) può ben aspettare qualche ora prima di dare per certo qualcosa o di Retwittare in modo compulsivo.
    In fondo, però, la modalità del RT è la stessa che usano i media tradizionali, rimbalzando notizie di agenzia o di loro fonti che a volte vengono corrette o smentite, quindi secondo me è soltanto un discorso qualitativo e quantitativo, a fare la differenza. Ovviamente i media tradizionali non possono e non debbono affidarsi ai nostri Tweet per fare giornalismo, ma ignorarli o considerarli poco attendibili a prescindere sarebbe come ignorare le grida di una persona in difficoltà soltanto perché c’è la possibilità che si tratti di uno scherzo.

  7. micheleficara

    a volte il “troppo entusiasmo” delle masse nei social media per avere il “primato della notizia” crea solo confusione …

    Assodato che quindi il media sociale si è affermato per pervasività e velocita di diffusione adesso si deve affermare anche per verifica ed autorevolezza delle fonti …

    e questo ce lo si costruisce (SOLO) sul campo …

  8. Claudio Gagliardini

    @RudyBandiera: Hai centrato il punto.
    @micheleficarra: Non credo che la cura sia peggiore del male. Il problema, purtroppo, è che i meccanismi mentali sono in molti casi gli stessi, purtroppo, e la smania di diffondere le notizie e di “fare prima” degli altri prende allo stesso modo i professionisti e i webbaioli.

  9. micheleficara

    @ claudio è proprio quello che dicevo al riguardo citando che tra i due litiganti nessuno gode …

    🙂

  10. micheleficara

    ah dimenticavo

    @catepol ma come “aveva il profilo lucchettato” … ?

    non sopporto quelli che vogliono fare i social (SOLO) con la loro “ristretta cerchia di amicizie”

    mi sembra quelli che si parlavano nelle orecchie alle feste delle elementari …

    il lucchetto nei social media (IMHO) è l’antitesi del web e della condivisione sociale nonchè e l’anticamera della presupponenza digitale …