Quanto vale internet (veramente) ?
Dopo i recenti annunci di acquisizione di Facebook a prezzi folli (in relazione ai moltiplicatori degli utili) ed al crollo inesorabile dei prezzi dei banner (cpm) che stanno uccidendo la piccola editoria italiana, mi chiedo se il valore di internet sia solo nei servizi mainstream o abbia ancora un senso produrre qualcosa di nicchia ed estremamente verticale.
E’ un’altra bella domanda davvero …
L’editoria italiana ed il mainstream sono in cattive acque perchè vengono messe in crisi dal dilagante fenomeno del citizen journalism, pubblicando video e tweets di persone normalissime (vedasi il caso delle elezioni iraniane), risolverebbero molti dei loro problemi scendendo dal loro piedistallo ed incominciando a trattare le notizie con rispetto. In generale, le buone idee vengono ripagate, nel 2.0 uno inventa e gli altri copiano.. Nel momento in cui arriva l’idea innovativa il primo vince e gli altri arrancano!
Mi permetto di segnalarvi una bella iniziativa no-profit di gruppi di giovani giornalisti. Questo articolo sul loro sito parla proprio del futuro economico dell’informazione online:
http://www.thepopuli.it/2009/07/futuro-informazione-online-libera-pagamento/
Ah dimenticavo, sono una piattaforma di Citizen Journalism come diceva Giorgio nel commento prima.
E’ una voce in più e degna di attenzione, specialmente perché giovani e credono in qualcosa che a noi vecchi ormai è passata la voglia…
mi piacerebbe pensare che le iniziativa di citizen journalism e di UGC User Generated Content, non vengano sfruttate dai media mainstream SOLO per scroccare notizie alla collettività come succede ora in cambio di nulla, anzi piazzandoci sopra il proprio copyright.
Credo che per gli UGC serva una buona regolamentazione che tuteli economicamente il piccolo editore o giornalista cittadino dallo sfruttamento del grande editore.
E’ giusto che ci collabori, anche spontaneamente, venga adeguatamente remunerato !