Non ci voleva molto a capire che a Youtube internet cominciasse ad andare un pochino stretta.
Nonostante il miliardo di video visti al giorno il tempo medio di permanenza su YouTube non supera la misera quindicina di minuti.
Pubblicitariamente è penalizzante e poco interessante per investitori e centri media.
Da circa un anno YouTube ha stretto forti alleanze con i grandi nomi dell’elettronica di consumo per approdare sullo schermo posizionato in soggiorno.
Solo in questo ambito Youtube può competere con i veri Broadcaster in termini di tempo speso, ritornando in una logica di palinsesto che coinvolga il telespettatore qualche ora davanti alla tv.
Da parecchi anni opero nel settore dei contenuti digitali e sembra proprio che dopo i deliri dell’ondemand selvaggio si stia entrando (finalmente) in una logica (piu umana) di palinsesto, pero finalmente costruito sulle esigenze del telespettatore.
Non ultima la possibilità di condividere le proprie playlists di contenuti con i propri contatti dove società come Reeplay ci hanno visto giusto.
Siamo decisamente alla svolta del video che da Internet arriva veramente (e finalmente) nella televisione del soggiorno.
Ci aspettano (dunque) tempi sicuramente interessanti.